06/11/2024
Grazie al pressing dei sindacati pensionati e a un’intesa
con la Regione, parte a inizio 2025 la sperimentazione, in alcuni territori di
tutta la regione, del nuovo sistema che dovrà andare a regime nel 2026. Già
tantissimi i beneficiari della delibera “Nunziatina”, che ha abbattuto la
reiterazione di inutili certificati burocratici per i malati cronici.
Al via da inizio 2025 la sperimentazione della nuova sanità
territoriale e di prossimità in Toscana. Regione Toscana, assessorato regionale
alla Sanità e la Direzione regionale Sanità-Welfare e Coesione, insieme a Spi
Cgil, Fnp Cisl e Uilp Toscana, hanno individuato oltre 30 luoghi in cui avviare
la sperimentazione tesa ad anticipare la messa a regime della nuova
organizzazione della sanità territoriale e di prossimità, in conseguenza degli
investimenti del Pnrr in campo sanitario e dell’applicazione da parte della
Regione Toscana del DM 77, i cui effetti generali si vedranno nel 2026. Una
iniziativa che dà seguito a quanto concordato fra le organizzazioni sindacali e
la Regione sui progetti “A casa in buona compagnia” e “Connessi in buona
compagnia”. I luoghi di sperimentazione della sanità territoriale sono stati
annunciati oggi durante l’incontro pubblico all’hotel Albani di Firenze tra i
vertici delle tre Asl territoriali, i dirigenti delle zone coinvolte nella
sperimentazione, l’assessore regionale alla sanità Simone Bezzini, i
rappresentanti sindacali dei pensionati.
“Abbiamo bisogno di un sistema socio-sanitario che prenda in carico le persone,
in particolare anziani e non autosufficienti – ha detto il segretario generale
Fnp-Cisl Toscana, Viviano Bigazzi – dando risposte e servizi ai loro bisogni.
Rivendichiamo un sistema territoriale efficace, vicino alla gente. La
sperimentazione concordata ci consentirà di verificarne la sua bontà e di
arrivare pronti per l’estensione sull’intera regione Toscana nel 2026.”
Di seguito l’elenco delle strutture individuate:
AZIENDA TOSCANA CENTRO
– Ambito Firenze: COT Borgo San Lorenzo, Ospedale di
Comunità Camerata, Casa di Comunità Firenze Le Piagge
– Ambito Empolese Valdelsa Valdarno: COT Empoli, Ospedale di Comunità San
Miniato, Casa di Comunità Certaldo
– Ambito Prato: COT Prato, Ospedale di Comunità Misericordia e Dolce Prato,
Casa di Comunità Vaiano
– Ambito Pistoiese: COT Montecatini, Ospedale di Comunità Ceppo Pistoia, Casa
di Comunità Quarrata
AZIENDA TOSCANA SUD EST
– Provincia di Arezzo: COT di Arezzo (Zona Aretina),
Ospedale di Comunità di Montevarchi (Zona Valdarno), Casa di Comunità di
Castiglion Fiorentino (Zona Val di Chiana Aretina)
– Provincia di Grosseto: COT di Orbetello (Zona Colline dell’Albegna), Ospedale
di Comunità di Grosseto (Zona Amiata Grossetana, Colline Metallifere,
Grossetana), Casa di Comunità di Castel del Piano (Zona Amiata Grossetana,
Colline Metallifere, Grossetana)
– Provincia di Siena: COT di Poggibonsi (Zona Val d’Elsa), Ospedale di Comunità
di Montalcino (Zona Senese), Casa di Comunità di Sinalunga (Zona Amiata Senese,
Val d’Orcia, Valdichiana Senese)
AZIENDA TOSCANA NORD OVEST
– Ambito Massa Carrara: COT Carrara, Casa della Comunità
Montignoso, Casa della Salute/Comunità Aulla
– Ambito Lucca: COT San Luca – Lucca, Casa della Salute Piazza al Serchio,
Ospedale di Comunità Campo di Marte – Lucca
– Ambito Pisa: COT Pisa, Casa della Comunità La Rosa – Terriciola, Ospedale di
Comunità Volterra
– Ambito Livorno: COT Livorno, Ospedale di Comunità di Cecina, Casa della
Salute Donoratico
– Ambito Versilia: COT Viareggio, Casa della Comunità Tarabacci – Viareggio,
Ospedale di Comunità C/O Casa di Cura Barbantini Viareggio
Queste le attività che saranno sperimentate nelle strutture
individuate: descrizione dei servizi presenti; semplicità di accesso, di presa
in carico e di relazione; attività di prevenzione (con particolare riguardo
alla individuazione precoce della fragilità nell’anziano); identificazione
della Casa di Comunità per le urgenze minori e di continuità delle cure nei
percorsi della cronicità e della fragilità; effettiva integrazione socio
sanitaria e funzionamento dei punti unici di accesso; effettiva realizzazione
di attività di tipo comunitario e di promozione della salute; miglioramento del
rapporto ospedale-territorio nel percorso di presa in carico dei pazienti;
organizzazione della assistenza domiciliare.
Nei singoli territori saranno promosse attività ed incontri per favorire la
conoscenza dei servizi svolti nelle nuove strutture con la nuova
organizzazione. La sperimentazione verrà avviata in modo puntuale in ogni
singolo territorio e il percorso verrà monitorato dal tavolo regionale tra
assessorato e sindacati pensionati. Le sperimentazioni dovranno dar conto dei
loro esiti entro il giugno successivo.
LA DELIBERA “NUNZIATINA”
Durante l’incontro all’Albani di Firenze si è discusso anche dell’applicazione
della cosiddetta delibera “Nunziatina”, approvata dalla giunta regionale lo
scorso luglio. Una delibera che, abbattendo la reiterazione di inutili
certificati, ha semplificato i percorsi di erogazione in regime di assistenza
integrativa per i malati cronici; è stata ribattezzata “Nunziatina” dal nome
della signora che durante un’assemblea del sindacato pensionati intervenne per
raccontare la sua storia e la sua battaglia contro la burocrazia. Grazie a
questa misura, in Toscana, per migliaia di pazienti e le loro famiglie è più
semplice e accedere a dispositivi medici per le persone che presentano alcune
precise condizioni cliniche e terapeutiche irreversibili, come ad esempio para
o tetraplegici ma anche tanti altri che, per varie malattie, hanno
un’incontinenza o gli è stata praticata una stomia permanente.